PERCHÉ CALMARE I BAMBINI CON IL CELLULARE NON AIUTA NELL’EDUCAZIONE?

Quale genitore non ha mai avuto a che fare con i capricci del proprio figlio!?
Gestire momenti come questi, spesso non è facile. Soprattutto se ci si trova in luoghi pubblici o in compagnia di altre persone.

L’avvento degli smartphone e dei tablet ha fatto trovare ai genitori una scorciatoia per calmare velocemente i bambini. Ma può considerarsi una soluzione valida questo comportamento?

Secondo uno studio della Boston University School of Medicine, cercare di tranquillizzare il bambino con smartphone e tablet potrebbe essere dannoso per il suo sviluppo emotivo, non permettendogli di imparare a controllare e autoregolare le proprie emozioni.

L’uso sempre più frequente dei device elettronici causerebbe inoltre un abbassamento del livello di attenzione e minore capacità di relazione umana sia con i coetanei sia con gli adulti. Anche l’uso del touchscreen interferirebbe con lo sviluppo cognitivo, in quanto, soprattutto in tenera età, i bambini hanno bisogno di interagire con gli oggetti per poter affinare il pensiero e le capacità di risolvere i problemi.

Tutto ciò però non significa che i bambini non dovranno più utilizzare smartphone e tablet. Anzi, la scoperta di nuove tecnologie e nuovi linguaggi può essere fruttuosa se imparata in età infantile. Ma è importante regolamentare, a livello di tempo e di contenuti visualizzati, l’utilizzo di questi strumenti.

Ecco alcuni consigli utili:

  • No a smartphone e tablet prima dei 2 anni, durante i pasti e prima di andare a dormire
  • Max 1 ora di utilizzo al giorno per i bambini tra i 2 e i 5 anni
  • Max 2 ore di utilizzo al giorno per i bambini tra 5 e gli 8 anni
  • No allo smartphone come “calmante”
  • No contenuti violenti
  • Sì ad app di qualità da utilizzare con i genitori e a quelle formative per i bambini in età prescolare e nei primi anni delle elementari