Gli effetti del Coronavirus sul mercato dei giocattoli

Il Covid-19, meglio conosciuto come Coronavirus, ha colpito il nostro Paese in modo molto più profondo di quanto si pensi: non per il virus di per sé – che certamente ha generato una terribile emergenza umanitaria – ma per le sue ricadute economiche.

L’Italia, come peraltro la forte Germania, ha un sistema economico sbilanciato sulle esportazioni e i cinesi – fino a dicembre 2019 – sono stati maggiori consumatori mondiali.  I due settori del made in Italy che probabilmente soffriranno di più sono turismo e lusso ma tutte le filiere saranno interessate dal fenomeno e anche l’industria del giocattolo dovrà affrontare un’incognita potenzialmente letale. Oltre al tema dei dazi e alle agitazioni sociali che hanno interessato Hong Kong nella seconda metà del 2019, il virus sta colpendo tutti i centri attorno ai quali ruota l’industria mondiale dei giocattoli.

Lo stop forzato delle fabbriche e il rallentamento del settore logistico produrranno ritardi e rallentamenti sia per quanto riguarda lo sviluppo del prodotto sia per i tempi di produzione e spedizione del materiale. Questo scenario coinvolgerà gran parte del mercato con riflessi negativi soprattutto sui marchi che producono in Cina e che hanno limitate scorte nei magazzini italiani oppure negli hub europei. Sotto questo aspetto Proludis Giocattoli prevede di minimizzare gli effetti negativi di questa emergenza grazie ad alcuni brand che producono in Europa e in altre aree geografiche e – in particolar modo – contando sull’ampio stock a magazzino in provincia di Verona, dove ha sede l’azienda. Tutto ovviamente è subordinato ai tempi di normalizzazione della situazione che speriamo – ovviamente – siano prossimi.